Protocollo Stanford nella riabilitazione del pavimento pelvico

Protocollo Stanford nella riabilitazione del pavimento pelvico

Il trattamento del dolore pelvico cronico negli ultimi anni si è basato su una gestione multidisciplinare impostata dal cosiddetto Protocollo Stanford, un metodo adottato anche per la gestione di casi di dolore pelvico post chirurgico o post trauma, inoltre questo trattamento viene suggerito anche a quelle pazienti che risentono di dolore pelvico cronico da abuso sessuale oppure colpite da defecazione ostruita o stipsi cronica. Si tratta di un metodo sviluppato nel 1996 dal professore di urologia Anderson e dallo psicologo Wise della Stanford University, e che consiste in un duplice approccio fisico e psicologico: da una parte sono previste delle tecniche di fisioterapia da svolgere presso il medico e poi autonomamente, in questo caso vengono localizzati i trigger points ossia i punti dolorosi all’interno del pavimento pelvico e sulla parete addominale, da correlare con esercizi di stretching per rilassare il pavimento pelvico; dall’altra parte il Protocollo Stanford propone una terapia psicologica chiamata “rilassamento paradossale” (Paradoxical Relaxation) che è una vera e propria tecnica di rilassamento progressivo detta anche a rilascio miofasciale che è stata sviluppata da Jacobson.  

Come si articola il metodo

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Protocollo Stanford

004 parti essenziali che consistono nelle seguenti fasi: rilassamento paradossale per attivare una distensione della muscolatura tesa; rilassamento minuto-per minuto nell’arco della giornata con lo scopo di aiutare i muscoli a reimpostare la loro memoria verso l’organizzazione di una posizione corretta e rilassata; rilascio miofasciale e dei trigger points con lo scopo di distenderli; esercizi di stretching i per allungare la muscolatura contratta del pavimento pelvico.