La cistite

Batteri non patologici rilevati nelle urine

Il classico esame delle urine può rilevare la presenza di
batteri non patologici. La raccolta delle urine al fine di
analizzarle deve avvenire solo dopo la seconda minzione, ma
nonostante questo è molto più facile rilevarvi batteri non
patologici piuttosto che colonie batteriche patologiche. Per
avere la sicurezza che dalle urine emergano esclusivamente
batteri non patologici è consigliato ripetere l’esame a
distanza di una settimana e non oltre. Quando la presenza di
batteri non patologici muta verso la malattia, si verifica la
presenza di alterazioni gravi dei normali parametri, ad
esempio emazie fino a 5 per campo, leucociti maggiori di 20,
e una folta schiera di proteine. Se invece tali parametri non
emergono dalle urine o ve ne sono in maniera normale
qualsiasi infestazione batterica sarà sicuramente collegata a
batteri non patologici. Il regno dei batteri comprende
microrganismi unicellulari di dimensioni invisibili
all’occhio umano. Esistono vari tipi di batteri: i bacilli, i
cocchi, i vibrioni, gli spirilli e gli spirochete. Ovviamente
ogni batterio ha proprie caratteristiche, funzioni e
conseguenze. Molti sono in grado di sviluppare patologie
anche gravi, per questo è bene tenere lontani almeno i più
pericolosi con una corretta igiene personale ed apposite
accortezze sanitarie.

La triade e i batteri non patologici nelle urine

Per avere garanzia di batteri non patologici nelle urine è
bene tenere in considerazione la cosiddetta triade, ossia la
combinazione tra sintomo clinico, come ad esempio una
cistite affermata, e la presenza di una tappeto di leucociti
rilevato nell’esame delle urine. Insomma perchè si abbia
patologia certa è necessaria l’evidenza della triade: segni
clinici, alterazioni nell’esame delle urine ed eventualmente
l’isolamento dei germi. Nei casi di batteri non patologici
nelle urine, è bene non prescrivere alcuna terapia, sempre
ovviamente monitorando l’accaduto per evitare vere e
proprie future infezioni delle vie urinarie.