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Acido ialuronico e condroitin solfato cistite ricorrente

Acido ialuronico e condroitin solfato cistite ricorrente

Da uno studio pubblicato sulla rivista specializzata European Urology è stata confermata l’efficacia del trattamento che prevede l’associazione tra acido ialuronico e condroitin solfato in caso di cistite ricorrente. Questa conferma è arrivata da parte di un gruppo di ricercatori italiani che ha appurato concretamente la riduzione dei casi di recidive delle infezioni urinarie grazie alla somministrazione intravescicale di acido ialuronico e condroitin solfato, allo stesso tempo i dati ottenuti dai ricercatori italiano hanno avvalorato l’inefficacia della cura antibiotica che generalemnete viene prescritta per trattare una prima infezione urinaria: di fatto dopo il trattamento antibiotico si risolvono i sintomi tipici di un’infezione urinaria acuta esponendo comunque il soggetto ad un alto rischio di andare incontro ad una recidiva, visto che la terapia antibiotica non interviene sulle cause della patologia ma sugli effetti.

I dati dello studio cosa rivelano

acido ialuronico e condroitin solfato cistite ricorrente

I soggetti maggiormente esposti a cistiti croniche oppure ad altri tipi di infezioni urinarie ricorrenti  sono soprattutto le donne che per diversi fattori evidenziano danni a livello dello strato dei glicosaminglicani, un fattore eziologico che aumenta esponenzialmente il rischio di insorgenza di focus infettivi batterici; per scongiurare questa evenienza favorendo il ripristino fisiologico dell’urotelio si ricorre alla somministrazione di acido ialuronico e condroitinsolfato per via intravescicale. Questo tipo di trattamento inoltre risulta efficace anche sui sintomi visto che si assiste ad un miglioramento della disuria, del dolore sovra-pubico e delle altre manifestazioni tipiche del quadro clinico delle infezioni urinarie, in più l’associazione acido ialuronico e condroitin solfato è ben tollerata dai soggetti per cui si tratta di una cura efficace ed alquanto sicura. Lo studio dei ricercatori italiani ha dunque evidenziato che si tratta di una terapia innovativa capace di prevenire il ripetersi delle infezioni urinarie garantendo l’integrità dell’urotelio, una condizione essenziale per impedire l’aggressione da parte dei batteri che possono riattivare focus infettivi.

Redazione

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