Infezioni urinarie che possono causare cistiti batteriche

Infezioni urinarie che possono causare cistiti batteriche

Dal punto di vista clinico si vengono a distinguere quattro categorie di infezioni urinarie che possono causare cistiti batteriche, colpendo con maggiore frequenza le donne che subiscono gli effetti del processo di colonizzazione della mucosa del vestibolo vaginale che è un fattore predisponente la patogenesi delle infezioni urinarie. Le cistiti di natura batterica possono presentarsi in quei soggetti precedentemente coinvolti dal quadro clinico di infezioni isolate, sono principalmente le donne in età fertile a risentire di un primo episodio di infezione urinaria, a questa infezione primaria tendono ad accompagnarsi degli eventi ricorsivi che si ripresentano dopo un intervallo di almeno 6 mesi. I batteri possono infettare le vie urinarie anche nel caso in cui si manifestano infezioni non risolte, nel senso che il trattamento farmacologico somministrato al soggetto non è riuscito a favorire il processo di sterilizzazione delle urine da cui dipende la colonizzazione batterica capace di riattivare la sintmatologia in forma più intensa. Si parla invece di reinfezioni, quando le infezioni urinarie tendono a recidivare con episodi annuali a cadenza di due o tre mesi; inoltre le cistiti batteriche sono associate ad infezioni persistenti: quando si verifica una recidiva di un’infezione urinaria causata da un patogeno a partire da un focolaio con sede nelle vie urinarie. Altre notizie su Infezioni urinarie da stafilococco come avviene.

Il principale responsabile di focus infettivi di natura batterica

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infezioni urinarie che possono causare cistiti batteriche

Il principale batterio responsabile di episodi di cistiti batteriche è l’Escherichia Coli, rivestito da micro-ciglia costituite da lectine che si legano al mannosio presente sulla mucosa vescicale e del tratto urinario, che attraverso le sue caratteristiche di super-mutante ha sviluppato la capacità di sopravvivere nel corpo umano attraverso i meccanismi di trasformazione rapida che lo portano in questo modo a resistere agli antibiotici che vengono prescritti per debellarlo; inoltre questo patogeno è in grado di sopravvivere in ambiente acido, dove attiva la fase di proliferazione: si moltiplica a grande velocità mettendo in atto un adattamento specifico per ogni ambiente.