Diabete insipido quadro patologico

Diabete insipido quadro patologico

Si definisce in ambito clinico diabete insipido (DI) una condizione patologica che porta il paziente a produrre un’eccessiva quantità di urine associata ad una continua assunzione di liquidi, esaminando infatti la qualità dell’urina il suo aspetto appare diluito assumendo una gradazione chiara di giallo. Il soggetto avverte uno stimolo frequente ad urinare, viene colpito poi da risvegli notturni per assecondare lo stimolo impellente ad urinare e da enuresi notturna (perdita involontaria e completa di urina durante il sonno). Tenendo conto di queste caratteristiche si evidenzia una netta distinzione tra il diabete insipido ed il diabete mellito, sono comunque presenti alcuni sintomi in comune rappresentati da poliuria e polidipsia, per quanto riguarda invece i tratti specifici va sottonineato che il soggetto colpito da diabete mellito presenta una massiccia concentrazione di zucchero nelle urine dal momento che la causa del diabete mellito è da imputare alla mancanza assoluta o relativa di insulina; il diabete insipido sorge come conseguenza di un deficit dell’ormone antidiuretico (ADH).  

Le due forme

diabete insipido
diabete insipido

L’ormone antidiuretico viene prodotto a livello dell’ipotalamo per poi raggiungere l’ipofisi dove si accumula per essere diffuso in seguito nel circolo ematico attraverso il sistema di regolazione del contenuto di acqua ed elettroliti dell’organismo, nello specifico l’ADH agisce a livello del tubulo collettore del rene dove controlla il riassorbimento dell’acqua incrementando la concentrazione delle urine e diminuendone la quantità. Esistono due forme di diabete insipido: la prima è detta centrale o neurogena e viene determinata dalla mancanza assoluta o relativa dell’ADH con distruzione dell’ipotalamo e/o della parte posteriore dell’ipofisi; la seconda forma, periferica o nefrogenica, è dovuta all’insensibilità da parte del rene all’azione dell’ADH. La forma centrale può essere causata da diversi fattori eziologici anche se non sono rari casi di diabete insipido idiopatico, quando invece è possibile rilevare la causa essa è da imputare a malformazioni congenite, tumori, infezioni o traumi. Per quanto riguarda il diabete insipido renale la sua insorgenza si deve all’alterazione del recettore dell’ADH oppure all’alterazione delle acquaporine, dei canali che si trovano nella membrana cellulare delle cellule del tubulo collettore, che permettono il passaggio dell’acqua dal lume del tubulo collettore all’interno delle cellule per raggiungere l’interstizio e poi il circolo sanguigno.